Paziente affetto da morbo di Dupuytren: come si configura la responsabilità medica in merito alla patologia?
L’intervento di protesi d’anca è operazione chirurgica volta all’impianto di manufatto nel paziente affetto da patologie varie; recentemente le protesi d’anca prodotte dalla Depuy (gruppo Jonson&Jonson) sono oggetto di valutazione da parte dell’autorità giudiziaria, in quanto queste generano nel soggetto impiantato metallosi da cobalto e cromo sia locale sia sistemica, cui derivano danni renali ed epatici.
Con le circolari 7 novembre 2011n. DGFDM.V/P/48501/I.1.b.f.2 e 24 gennaio 2012 n. 4570-P (qui allegate) il Ministero della Salute ha fornito le raccomandazioni della Direzione generale dei dispositivi medici, del servizio farmaceutico e della sicurezza delle cure relativamente alla gestione dei pazienti impiantati con protesi ortopediche di sostituzione d’anca cui è stato disposto la sospensione della commercializzazione da parte del fabbricante.
In particolare le raccomandazioni riguardano il controllo con follow-up ravvicinato, avvalendosi di accertamenti clinico-diagnostici, ritenuti necessari e clinicamente giustificati.
Allo stato attuale sono in corso accertamenti sulla responsabilità del produttore che - ritirate tutte le protesi dal mercato mondiale – ha ritardato o non comunicato con sufficiente celerità le informazioni sugli effetti collaterali dell’impianto di protesi d’anca.
Il morbo di Dupuytren è invece malattia recidivante che non ha alcun nesso causale con gli effetti dell’impianto di protesi d’anca: trattasi di patologia della mano, caratterizzata dalla flessione progressiva di uno o più dita, consistente nella deformità della mano. L’unico modo per correggere questa patologia è l’intervento chirurgico.
In sostanza:
- nel primo caso si tratta di responsabilità del produttore, concorrente – se dimostrato – con l’ente, pubblico o privato, che ha acquistato il prodotto difettoso ed impiantato nonostante la conoscenza degli effetti collaterali anomali, ovvero la metallosi;
- nel secondo caso, invece, sorge la responsabilità dell’équipe medica e della struttura, pubblica o privata, in caso di intervento chirurgico mal riuscito secondo i canoni tipici della responsabilità medica.
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