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Vittima di violenza sessuale: Italia condannata a risarcire i danni
Cass. civ.
Condannata la Presidenza del Consiglio dei ministri per responsabilità civile, per i danni causati ai privati, in conseguenza della mancata attuazione degli obblighi previsti dalla direttiva 2004/80/CE relativa all’indennizzo delle vittime di reati intenzionali violenti.
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Esame medico (sbagliato) in Germania, ma decesso in Italia: la giurisdizione è del giudice tedesco
Cass. civ.
La richiesta di risarcimento danni per presunta omessa diagnosi presuppone un’ipotesi di responsabilità contrattuale. In tal caso, ai fini dell’individuazione della normativa applicabile, ove la legge che regola il contratto non sia stata scelta, lo stesso è regolato dalla legge del Paese col quale presenta il collegamento più stretto; di regola il collegamento più stretto si presume essere col Paese in cui la parte che deve fornire la prestazione caratteristica ha al momento della conclusione del contratto la propria residenza abituale e, se si tratta di società, associazione o persona giuridica, la propria amministrazione centrale.
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Veicolo danneggiante senza assicurazione: a chi spetta la prova?
Cass. civ.
Grava sul danneggiato l’onere di dimostrare che la vettura danneggiante è priva di copertura assicurativa: in difetto, non può essere chiamato a rispondere dei danni il Fondo di garanzia per le vittime della strada.
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Class action europea: approvata la Direttiva per la tutela dei consumatori da danni collettivi
Azione di classeIl Parlamento europeo ha approvato in via definitiva una nuova Direttiva che consentirà a gruppi di consumatori dell’Unione di intraprendere azioni collettive, introducendo un modello armonizzato di azione rappresentativa.
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Responsabilità civile magistrati: le Sezioni Unite sul dies a quo per la proposizione dell’azione
Cass. civ.
La domanda di risarcimento per il danno attribuito a provvedimento della Corte di Cassazione che abbia deciso la causa nel merito deve essere proposta a pena di decadenza nel termine di tre anni (due anni in base alla disposizione applicabile ratione temporis) decorrenti dalla pubblicazione del provvedimento sull’istanza di revocazione ai sensi dell’art. 391-bis c.p.c., anche se dichiarata inammissibile per estraneità al parametro legale dell’errore di fatto, ovvero, se il rimedio della revocazione non sia stato esperito, dal provvedimento asseritamente fonte del danno, salvo in quest’ultimo caso la valutazione da parte del giudice dell’azione di responsabilità civile della ricorrenza dei presupposti per proporre la domanda di revocazione e, in caso positivo, la dichiarazione di inammissibilità della domanda per mancato esperimento del rimedio di cui all’art. 391-bis c.p.c..
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Riconosciuta la Consensus Conference “Valutazione del danno biologico nella persona anziana” come buona pratica clinico-assistenziale
Consensus-Conference-CNEC-ISS-SIMLA
Consensus-Conference-CNEC-ISS-SIMLA.pdf
L’Istituto Superiore di Sanità (ISS) ha riconosciuto la Consensus Conference “Valutazione del danno biologico nella persona anziana” come buona pratica clinico-assistenziale. SIMLA, quale Società Scientifica riconosciuta dal Ministero della salute, ha fatto pervenire al CNEC (Centro Nazionale per l’Eccellenza Clinica, la Qualità e la Sicurezza delle Cure) il documento di cui era promotrice insieme a FAMLI, alla Consulta Nazionale dei Giovani Medici Legali Universitari e dal Centro di studio e ricerca sull’invecchiamento del DIMEC dell’Università di Bologna, che è stato accettato e inserito nel sito del SNLG (Sistema Nazionale Linee Guida) dell’ISS.
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Danni post intervento: escluso il risarcimento se la paziente non dimostra che, se adeguatamente informata, lo avrebbe rifiutato
Cass. civ.
Nell’ipotesi di omessa informazione in relazione ad un intervento chirurgico che abbia cagionato un pregiudizio alla salute ma senza che sia stata dimostrata la responsabilità del medico, è riconosciuto il diritto al risarcimento per la violazione del diritto all’autodeterminazione a condizione che il paziente alleghi e dimostri che, se fosse stato adeguatamente informato, avrebbe rifiutato l’intervento
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Danni da emotrasfusione: l’azione si prescrive in 5 o 10 anni?
Cass. civ.
La responsabilità per i danni da trasfusione di sangue infetto ha natura extracontrattuale sicché il diritto al risarcimento è soggetto alla prescrizione quinquennale, ex art. 2947, comma 1, c.c.. Invece, per il danno subito dai congiunti della vittima “iure proprio”, la prescrizione è decennale.
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L’azione di rivalsa prescinde dal giudizio azionato dal danneggiato
Cass. civ.
Il Collegio della III Sezione Civile della Corte di Cassazione, con l’ordinanza 9 novembre 2020, n. 25087, ha chiarito che l’azione di rivalsa, da parte della compagnia di assicurazione, può essere esercitata a prescindere da un giudizio azionato dal danneggiato. Ha inoltre precisato che, in presenza di una formale richiesta risarcitoria formulata dai danneggiati verso l’impresa di assicurazione, quest’ultima non deve attendere l’instaurazione del giudizio, bensì può eseguire la propria prestazione entro il massimale di legge, finanche in presenza di eccezioni derivanti dal contratto.
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La valenza processuale del modulo CAI a doppia firma nei confronti (anche) del FGVS
Cass. civ.
La denuncia di sinistro stradale deve essere trasmessa all’assicuratore prima di citarlo in giudizio non solo per informarlo delle circostanze, modalità e conseguenze del sinistro ma anche, nel caso di denuncia congiunta, ai fini della presunzione fino a prova contraria della veridicità delle dichiarazioni ivi contenute.
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